
Preghiera Comunitaria Carismatica
La preghiera comunitaria carismatica frutto del Rinnovamento Carismatico Cattolico è un incontro di preghiera guidato dall'azione dello Spirito Santo, che si basa su lode, adorazione e l'invocazione dei carismi divini. Questi incontri, che rappresentano il fondamento del cammino del movimento, sono focalizzati sull'esperienza della presenza di Dio nella comunità e sono caratterizzati da fede, perseveranza e concordia.
Spesso si includono momenti di annuncio della Parola di Dio e di insegnamento, come anche momenti per presentare al Signore le fragilità personali e comunitarie, per chiedere guarigione e crescita nella fede.
E' una forma di preghiera spontanea ispirata dall'azione dello Spirito Santo che prega in noi, "lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio." (Rm 8, 26-27)
E' definita comunitaria poiché non è personale, cioè vissuta da soli, ma insieme ad altri fratelli; è espressione della vita comunitaria, con un forte senso di fratellanza, unità e perseveranza. "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18, 20).
E' carismatica perché è guidata dall'azione dello Spirito Santo con i suoi doni e carismi, è caratterizzata dalla lode, adorazione e profezia.
"La lode è la forma di preghiera che più immediatamente riconosce che Dio è Dio!... Lo canta per se stesso, gli rende gloria perché Egli è, a prescindere da ciò che fa." (CCC n. 2639- 2639)
La preghiera raggiunge maggiore profondità con Il canto in lingue, una forma di preghiera spontanea in cui i partecipanti parlano in lingue "gemiti" che non conoscono per esprimere un'adorazione spirituale profonda. È considerato un dono dello Spirito Santo e si manifesta come un'armonia musicale di adorazione concordia. A volte viene definito come "parlare in lingue" (o glossolalia) ed è associato al battesimo con lo Spirito Santo, come descritto negli Atti degli Apostoli (At 2, 4).
Fondamentale è il momento della l’ascolto della Parola di Dio che ci viene donata durante la preghiera. E’ questo il tempo in cui Dio ci parla, parla al nostro cuore. Si apre un tempo di ascolto della Parola di Dio, un tempo in cui fermarsi sulla Parola per accoglierla con gratitudine, pregarla, meditarla.
“Quando vi radunate, uno ha un salmo, un altro ha un insegnamento; uno ha una rivelazione, uno ha il dono delle lingue, un altro ha quello di interpretarle: tutto avvenga per l’edificazione. Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due, o al massimo in tre, a parlare, uno alla volta, e vi sia uno che faccia da interprete. Se non vi è chi interpreta, ciascuno di loro taccia nell’assemblea e parli solo a se stesso e a Dio. I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino. Ma se poi uno dei presenti riceve una rivelazione, il primo taccia: uno alla volta, infatti, potete tutti profetare, perché tutti possano imparare ed essere esortati. Le ispirazioni dei profeti sono sottomesse ai profeti, perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace” (1Corinzi 14, 26-33).
